Querceta di Seravezza
27.07.2022 — prorogata fino al 06.11.2022
mercoledì e sabato, dalle 16 alle 19

“Collezione Henraux 1960-1970”, a cura di Edoardo Bonaspetti, riunisce per la prima volta, a distanza di cinquant’anni, negli stessi spazi in cui furono realizzate, le sculture di Intesa Sanpaolo e le sculture tutt’ora appartenenti alla collezione Henraux.

Collezione Henraux 1960-1970. Installation view, Henraux, 2022. Photo: Nicola Gnesi. Courtesy Fondazione Henraux and Intesa Sanpaolo collection
Collezione Henraux 1960-1970. Installation view, Henraux, 2022. Photo: Nicola Gnesi. Courtesy Fondazione Henraux and Intesa Sanpaolo collection

La mostra è dedicata all’importante raccolta di opere scultoree in marmo realizzate dall’azienda in un periodo unico della sua storia. Il percorso espositivo inizia nel salone principale del nuovo show room di Luce di Carrara che ospita la parte documentale della mostra: un nucleo originale di foto e documenti d’archivio, modelli e riproduzioni organizzati in nuclei tematici che raccontano il vitale contesto in cui le sculture sono state create, la nascita della Collezione Henraux e l’esempio straordinario di cultura d’impresa dato dall’azienda.

Nel secondo e suggestivo spazio della storica segheria, sono disposte, tra le altre e in ordine cronologico opere di Jean (Hans) Arp, Carmelo Cappello, Nino Cassani, Rosalda Gilardi Bernocco, Émile Gilioli, Joan Miró, Maria Papa Rostkowska, Alicia Penalba, Giò Pomodoro, Antoine Poncet, Branko Ružić, Giannetto Salotti, Pablo Serrano, François Stahly e Alina Szapocznikow.

Il progetto espositivo dell'agenzia interdisciplinare 2050+ richiama l'estetica industriale e i processi tradizionali di raffinazione del marmo.

  • Collezione Henraux 1960-1970. Installation view, Henraux, 2022. Photo: Nicola Gnesi. Courtesy Fondazione Henraux
    Collezione Henraux 1960-1970. Installation view, Henraux, 2022. Photo: Nicola Gnesi. Courtesy Fondazione Henraux
  • Collezione Henraux 1960-1970. Installation view, Henraux, 2022. Photo: Nicola Gnesi. Courtesy Fondazione Henraux
    Collezione Henraux 1960-1970. Installation view, Henraux, 2022. Photo: Nicola Gnesi. Courtesy Fondazione Henraux

Negli oltre 200 anni di storia che segnano il percorso di Henraux il capitolo 1960-1970 è particolarmente significativo: sono gli anni in cui sotto la guida di Erminio Cidonio l’azienda coglie il profondo cambiamento in atto nell’industria del marmo lavorando in sinergia con grandi artisti internazionali che arrivano in Versilia.

Nel secondo dopoguerra l’azienda ridefinisce la propria identità imprenditoriale e culturale, cogliendo nel dinamismo e fervore artistico le opportunità in gioco tra sperimentazione scultorea e produzione industriale. L’incontro nel 1957 con lo scultore britannico Henry Moore, recatosi in Versilia per la realizzazione della monumentale opera astratta Reclining Figure destinata alla sede dell’UNESCO a Parigi, favorisce questo slancio e contribuisce a dar vita a un fiorente periodo di innovazione e ricerca artistica. In pochi anni importanti artisti internazionali si recano a Querceta, frazione del comune di Seravezza, in provincia di Lucca, e realizzano le loro opere con le maestranze e i marmi di Henraux, contribuendo a un più ampio rilancio culturale dell’azienda e del suo territorio.
Si crea un centro internazionale di scultura, si organizzano seminari e si pubblica la rivista Marmo che dà voce ai contributi di influenti critici d’arte, architettura e design. Si avvia anche la realizzazione di un museo progettato da Isamu Noguchi per ospitare le sculture che vengono acquistate o donate dagli artisti e che vanno componendo la prestigiosa Collezione Henraux.

La mostra è stata realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che conserva molte sculture della Collezione Henraux acquistate nel 1973 dall’allora Banca Commerciale Italiana, al tempo azionista dell'azienda, e in seguito confluite in quella che oggi è la raccolta d’arte moderna e contemporanea del Gruppo bancario.

Le Gallerie d’Italia – sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano dove sono abitualmente esposte sette delle sculture del nucleo Henraux di proprietà del Gruppo –, hanno ospitato di recente un progetto espositivo site-specific realizzato tramite l’utilizzo di materiali naturali a basso impatto ambientale, che ha anticipato l’esposizione di Querceta di Seravezza, oltre ad offrire l’occasione per presentare l’importante e innovativo intervento di restauro cui sono state sottoposte tutte le opere tra 2021 e 2022.

Grazie a una proroga della data di chiusura sarà possibile visitare contemporaneamente la mostra “Collezione Henraux 1960-1970”, e le opere vincitrici della V edizione del Premio Internazionale di Scultura Henraux fino al 6 novembre 2022.

Gli orari di apertura delle mostre sono: mercoledì e sabato dalle ore 16:00 alle ore 19:00 senza prenotazione. Oppure su appuntamento in altri orari e giorni tramite richiesta a henraux@henraux.it.

Il notevole successo dell’iniziativa congiunta, definita “la più bella mostra dell’estate versiliana”, ha infatti portato il Presidente di Henraux e Fondazione Henraux, Paolo Carli, e l’Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, Michele Coppola, a decidere di prolungare la mostra fino al 6 novembre 2022 per dare la possibilità di visitarla anche alle scuole e agli istituti del territorio con visite guidate che raccontino anche la lavorazione, la storia e la preziosità del marmo nell’arte, nell’architettura e nel design.

Collezione Henraux 1960-1970. Installation view, Henraux, 2022. Photo: Nicola Gnesi. Courtesy Fondazione Henraux and Intesa Sanpaolo collection
Collezione Henraux 1960-1970. Installation view, Henraux, 2022. Photo: Nicola Gnesi. Courtesy Fondazione Henraux and Intesa Sanpaolo collection

Artisti in mostra: Jean (Hans) Arp, Rosalda Gilardi Bernocco, Carmelo Cappello, Nino Cassani, Aldo Dezza, Jan Dries, Émile Gilioli, Joan Miró, Henry Moore, Fumio Otani, Alicia Penalba, Giò Pomodoro, Antoine Poncet, Bruno Raspanti, James (Jim) Ritchie, Maria Papa Rostkowska, Branko Ružić, Giannetto Salotti, Pablo Serrano,Carlo Sergio Signori, François Stahly, Alina Szapocznikow, Giorgio Zennaro.