Fu Michelangelo Buonarroti nel 1517 a comprendere il potenziale del Monte Altissimo e a costruire il primo tratto della strada che avrebbe in seguito raggiunto i giacimenti di questa montagna ormai celebre nel mondo.
Da allora i marmi dell’Altissimo sono stati utilizzati per molte opere prestigiose in Italia e all’estero: nella Cattedrale di Sant’Isacco a San Pietroburgo (1845), nella ricostruzione di Montecassino (1945—1962), nei pavimenti policromi della Basilica di San Pietro in Vaticano e in importanti progetti pubblici e privati. Da oltre duemila anni le cave marmifere costituiscono l’elemento distintivo del paesaggio toscano delle Alpi Apuane.
Scultori di fama, da Hiram Power ad Auguste Rodin, da Isamu Noguchi a Henry Moore hanno lavorato i marmi bianchi di queste cave. Oggi Henraux conserva con orgoglio questa eredità e questi luoghi in cui i propri tecnici e le proprie maestranze sono impegnati nelle attività produttive, utilizzando metodi fondati su una plurisecolare esperienza sostenuta dalla più avanzata tecnologia.
Monte Altissimo, Seravezza
44.0522701, 10.2168666